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inderalNei primi giorni di trattamento sarebbe sempre consigliabile evitare di mettersi al volante o, se ciò non fosse possibile, usare molta prudenza, cercando di evitare viaggi prolungati senza soste o in condizioni di traffico difficili. Nonostante sia a tutti nota come molecola implicata nei disturbi allergici e nel funzionamento gastro-intestinale, l’istamina è in realtà un importante modulatore e neurotrasmettitore del sistema nervoso centrale, dove sono presenti i suoi recettori. Prima della diffusione dei neurolettici, degli antidepressivi e di quelli contro la bipolarità, i farmaci anti-istaminici erano utilizzati nelle cliniche psichiatriche per attenuare gli eccessi comportamentali dei loro pazienti, cosa possibile grazie al loro effetto sedativo e di induzione del sonno. L’istamina influenza in fatti il rilascio sia di dopamina che di serotonina, ha un ruolo nella regolazione dei ritmi cicardiani e delle eccitazioni sensoriali che tante volte risultano irregolari nella c.d. Ogni movimento muscolare, sia volontario che ticcoso, ha come ultimo segnale, inviato al muscolo perché si contragga, una molecola detta acetil-colina, che viene liberata nello spazio sinaptico.
Gli anticonvulsivanti (es. Tegretol, Depakin, Dintoina, Gardenale) possono compromettere la capacità di guida, ma il rischio connesso con il loro uso non è paragonabile all’evenienza di una crisi convulsiva alla guida. La legislazione italiana consente la guida di veicoli privati a pazienti epilettici in trattamento con farmaci, purché non abbiano avuto crisi convulsive da almeno un anno. Se la sincope può essere attivato da una manovra particolare, come allungamento o sforzare, può essere utile avere il tentativo individuale di innescare la sincope in un seeting controllato, come studio medico.
Gli effetti collaterali (affaticamento, depressione, ecc.) possono limitarne il dosaggio somministrato. Non so se si riferisce ad un tremore essenziale o se veramente al tremore associato al Morbo di Parkinson. Senz'altro il tremore è uno dei sintomi più difficile da controllare. Nel tremore essenziale si possono usare farmaci beta-bloccanti e anticolinergici, ma spesso gli effetti desiderati non sono proporzionati agli effetti collaterali, talora seri. Si può utilizzare il Trazodone, ma anche questo farmaco non è da tutti ben sopportato.
È importante monitorare attentamente il consumo di alcol per assicurarti di non abusarne. I tremori legate allo stress possono essere alleviati con attività di rilassamento come la meditazione. Assicurati di dormire abbastanza ogni sera affinché ti senta rilassato per tutto il giorno. Il tremore essenziale può coinvolgere le mani, testa, voce e gambe. Il Parkinson colpisce tipicamente le mani, ma non la testa o la voce.
Volevo sapere il vostro prezioso parere in merito al Resveratolo assunto come integratore alimentare in pazienti con questa mutazione. Non esistono al momento studi clinici attivi in Italia con PRM-151. Sono comunque in corso le procedure per l'attivazione di uno studio sperimentale che prevede l'utilizzo di PRM-151 nei pazienti con mielofibrosi in alcuni centri italiani che potrebbe realizzarsi entro la seconda metà del 2016. I pazienti con neoplasie mieloproliferative croniche presentano un aumentato rischio di nuovi casi di tumore solido o ematologico.
Una risposta adeguata nell'ansia, nell'emicrania e nei tremori essenziali di solito si ottiene con un range di dosi tra 80 e 160 mg/giorno. Nei pazienti con ipertensione portale, la funzionalità epatica può peggiorare e si può sviluppare encefalopatia epatica. Esistono segnalazioni di aumentato rischio di sviluppo di encefalopatia epatica in corso di trattamento con propranololo. È importante non interrompere bruscamente il trattamento con Inderal specialmente nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Inderal può essere sostituito con un altro beta-bloccante a dose equivalente oppure la sua sospensione deve essere effettuata gradualmente.
Lo specialista in Urologia valuta la salute dei pazienti in tutte l’età, ma soprattutto gli uomini, dopo il cinquantesimo anno d’età, sono quelli che necessitano di una particolare attenzione. Di grande utilità sono quindi i check-up di prevenzione urologica nell’uomo in questa fascia di età, in assenza di campanelli d’allarme precoci (emospermia, familiarità per displasia prostatica, prostatiti, ecc). Sull’evidenza di una delle complicanze potenzialmente più urgenti e invalidanti, la ritenzione acuta di urine, i pazienti con un volume della ghiandola prostatica superiore a 30 cc hanno un rischio di ritenzione acuta e /o di intervento d’urgenza, di circa tre volte superiore a quelli con volume minore.
Si ricorda, tuttavia, che se anche venisse identificato un possibile aumento del rischio in presenza di una data esposizione ambientale, questo non permetterebbe comunque di accertare la causa e l'origine della malattia nel singolo caso. Infine, si sottolinea che l'insorgenza della Policitemia Vera è più comune fra i 50 e i 70 anni, con un età media alla diagnosi di circa 60 anni, ma può colpire ogni fascia di età, come testimoniato dal fatto che circa il 10% dei pazienti abbia meno di 40 anni al momento della diagnosi. Buonasera cari dottori ricercatori, vorrei sapere senza mezzi termini e senza tanti giri di parole di quanto è la mediana di vita e quindi di quanti anni è la sopravvivenza nei giovani malati con policitemia vera JAK2 positivo scoperta all'età di anni 37, con splenomegalia long.
NO, non è difficile, è che sono pochissime le farmacie che fanno galenica e ancora meno quelle in grado di preparare farmaci come questo. Grazie dottore per le risposte…qui a roma nessuna farmacia prepara questo farmaco….noi ci siamo rivolti alla farmacia dell’ospedale gaslini di genova…per indicazioni circa la preparazione. Dalla letteratura americana, risulta uno studio di stabilità di 7 mesi MA con enormi accorgimenti e assolutamente un pH a 3. Per cercare e visualizzare le Farmacie italiane di Farmagalenica in grado di preparare il propranololo sciroppo, consultare il motore di ricerca cercagalenico.it (si aprirà una nuova pagina). Inoltre, in caso di alto consumo, è possibile richiedere una quantità personalizzata (es. 200 ml, 500 ml, ecc…) così come, al contrario, piccole quantità per evitare di sprecare farmaco (es. 50 ml). L’Hemangiol è il farmaco commerciale che contiene una soluzione di propranololo.
L’approccio iniziale a questo disturbo del movimento prevede la riduzione della dose di litio, l’eliminazione di fattori aggravanti come la caffeina e consigliando la somministrazione del litio al momento di coricarsi. L’individuo può fare un tentativo con l’antagonista β-recettoriale prima di utilizzarlo in un’occasione ansiogena per essere sicuro che non insorgano effetti indesiderati dovuti al farmaco o al dosaggio relativo. Sono anche disponibili dati relativi all’uso nel trattamento del disturbo di panico, del disturbo post-traumatico da stress e del disturbo d’ansia generalizzato. La talamotomia, un particolare tipo d'intervento neurochirurgico impiegato nel trattamento delle sindromi extrapiramidali e nella terapia del dolore. Il tremore rappresenta il disturbo del movimento più frequente e può essere riscontrato in corso di numerose patologie neurologiche e/o sistemiche, ma in assenza di altri segni neurologici come distonia, atassia o parkinsonismo possiamo parlare di Tremore Essenziale. Le indicazioni di seguito riportate fanno riferimento principalmente al TE, ma possono essere in genere valutate anche in corso di altri tipi di tremore.
Per quanto riguarda i farmaci, una ipertrigliceridemia è stata osservata con l'uso di interferone alfa pegilato ma non di Idrossiurea. In ogni caso, l'ipertrigliceridemia aumenta il rischio vascolare dei pazienti policitemici e deve essere appropriatamente trattata. Un nuovo farmaco già autorizzato per l'uso nei pazienti con PV resistenti o intolleranti all'idrossiurea negli Stati Uniti e in Europa è Ruxolitinib, un inibitore di JAK2 già utilizzato in Italia per il trattamento delle mielofibrosi con grado di severità intermedio-2 o alto. Per la policitemia vera, la prescrivibilità e la rimborsabilità di Ruxolitinib in Italia sono attesi per la fine del 2016.
Io mi chiedo come è possibile avere queste differenze, il mio ematologo mi dice di stare tranquillo in quanto abbiamo escluso la patologia JAK negativo esame fatto a Dicembre 15 ed è una situazione che ho da circa 20 anni. Nella diagnosi da PV in caso di negatività a JAK2 V617F un ulteriore controllo potrebbe essere fatto sull'esone 12 JAK2, in questo caso il prelievo va fatto da BOM o anche dal sangue periferico? Segnaliamo che la patologia in questione non rientra nelle malattie mieloproliferative, mentre questo sito è riservato proprio a tali malattie. Bisogna inoltre sottolinerare che conoscere lo stato mutazionale di CALR può essere molto utile anche per definire il rischio trombotico nei pazienti con TE. Nel lavoro pubblicato da Rotunno et al l'incidenza di trombosi a 10 anni era 5.12% nei CALR+, 14.54% nei JAK2+, 19.46% nei MPL+, e 8.17% nei tripli negativi. La sopravvivenza libera da trombosi era maggiore nei pazienti CALR+ e tripli negativi rispetto ai pazienti JAK2+ e MPL+.
Sistemica vuol dire che la malattia coinvolge tessuti e organi diversi, e quindi va tenuta distinta dalla mastocitosi cutanea pura che non è una forma di neoplasia mieloproliferativa. Il fatto che si formi un coagulo nella provetta di sangue prelevata è un evento che talora occorre anche in soggetti normali, forse un pò più frequente in presenza di un numero di piastrine elevato. Ma questo fenomeno non ha un corrispettivo in vivo, nel senso che non comporta per lei alcun problema né ha alcun valore predittivo di comparsa di fenomeni trombotici.
Sono in cura da circa 4 anni con Ruxolitinib, con risultati su i vari sintomi della patologia, ma purtroppo nessun risultato sulla riduzione della milza, che nonostante non si sia ridotta e aumentata notevolmente, portandomi forti dolori e coliche continue. Volevo farvi la seguente domanda, precisando che attualmente faccio salassi ogni 3 mesi e assumo solo cardioaspirina, i sintomi, quali vertigini ed acufeni è normale averli anche con ematocrito a 47 ed emoglobina a 15.1, nonostante assumo cardioaspirina? Il mio ematologo mi dice che entro i limiti di rang e con assunzione di cardioaspirina molto probabilmente non sono da attribuire alla PV ma ad altro, in quanto nella PV mantenere un ematocrito sotto il 45% è importante ai fini di evitare che si creino coaguli. In sostanza mi dice che con 47% di ematocrito e cardioaspirina vertigini ed acufeni sono da attribuire ad altro.
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